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La leggenda sulla nascita del Mare


All’inizio solamente il nulla, il vuoto, il niente che la mente umana possa considerare nel proprio immaginario.
Esistevano gli dei in un universo reale, ma non percepibile per il genere umano.
Giove, Giunone, Minerva,
Nel loro eterno mondo.
Giove, il re degli dei, creò gli uomini e le donne, però, per sua sicurezza e forse anche egoismo, non diede loro nessun potere da dio, li creò bisognosi di qualsiasi cosa in modo che loro pregassero per avere quello di cui necessitavano per vivere; non li creò immortali per poter avere un rinnovamento.
Anche gli altri dei si diedero da fare, e cominciarono a popolare di esseri umani il loro mondo.
Un giorno, Giove in massima fase creativa creò una stupenda fanciulla, una fanciulla creata dal suo cuore e dalla sua anima; aveva appena litigato con Giunone sua moglie per l'infinita volta; ma lui ci rimase così male che nella creazione di questa fanciulla ci mise tutti i sentimenti che avrebbe voluto avesse Giunone per lui.
La fanciulla fu la più perfetta e bella di tutte, Giove per paura che Giunone la vedesse, la nascose in un angolo remoto e la chiamò Thera.
Ogni momento che poteva, di nascosto da Giunone, andava a trovare Thera, era bello stare lì con lei, tenera, dolce, bella, dotata di tutte le qualità che lo facevano stare bene.
Thera naturalmente accoglieva con desiderio Giove, era l’unica persona che conosceva, e anche per lei era bello stare con lui, quando non c’era non riusciva ad avere pensieri che le tenessero compagnia, si sentiva sola ed inutile perciò aspettava che Giove arrivasse per vivere.
Un giorno lo seguì di nascosto mentre la lasciava per tornare da Giunone.
Uscendo all’angolo remoto fu scoperta però dall’acuta vista di Giunone:
- Ecco dove spariva il fedifrago! -
esclamò Giunone alla vista di Giove e di Thera
– e se l’è creata pure bella!
Giunone fece finta di niente con Giove, ma appena lui si allontanò si recò a conoscere la fanciulla.
Thera fu felice di passare del tempo con quella donna che non conosceva, era diversa da Giove, e si intrattennero per molto tempo.
Anche Giunone rimase sorpresa da tutte le qualità della fanciulla, era troppo perfetta per farle del male, ma doveva far qualcosa per vendicarsi.
Seguendo la scia di Giove,
creò un uomo trasmettendo tutto ciò che di bello, dolce, buono e amorevole avesse in sé. Fiorì un bellissimo uomo, quasi più bello di Apollo. Per poco Giunone fu tentata di tenerselo nascosto ma, represse questa tentazione. La vendetta era così radicata in lei che portò l’uomo da Thera.
Thera quando lo vide fece i salti di gioia, sentì subito nel cuore che quello fosse l’uomo sempre desiderato. Quello che Giunone aveva chiamato Mhar, rimase incantato da Thera.
Giunone si sfregò le mani e si nascose attendendo l’arrivo di Giove.
La sua sorpresa fu grande, immensa nel vedere Thera con Mahr, ma non fece nemmeno in tempo di aprir bocca che Giunone saltò fuori dal suo e disse:
-Eccoti sistemato! Così impari dannato fedifrago libertino, ora quei due sono innamorati perdutamente l’uno dell’altra e nemmeno tu riuscirai a togliere dal loro cuore l’amore che provano anche se sei il re degli dei!-
- Maledetta! - Ribatté Giove tuonando, io ho sempre avuto te come moglie, e per me è sempre stato un inferno, mai una dolcezza, mai una tenerezza, ogni volta che ti cercavo venivo respinto a malo modo e e non puoi immaginare quanto ti amassi.-
- Bene, non posso disfare ciò che tu hai creato, ma posso far provare a quell’uomo cosa ho provato io tutto questo tempo; Mahr starà vicino alla sua Thera, ma saranno anche separati l’uno dall’altro.-
Schioccò le dita e Mahr si tramutò in acqua mentre Thera si trasformò in un pianeta di sassi rocce e terra.
- Bene- disse Giove - questo pianeta, in onore di Thera la mia dolce e accogliente creatura, lo chiamerò TERRA, mentre la tua creatura Mahr sarà accolta dalla mia e si chiamerà Mare. Staranno sempre insieme, ma contemporaneamente lontani.-
Da allora la Terra accoglie nelle sue profonde valli il Mare, mentre il Mare l’accarezza ondeggiando senza riuscire ad averla.
di Giulia Scanu