ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER PER RICEVERE IL 10% DI SCONTO

L'isolitudine


L'Isolitudine

 

Nel nostro immaginario, da sempre l’isola è solo quella del tesoro, del naufragio, della vita a stretto contatto con la natura, quella del Rum, quella dei misteriosi bauli colmi d’oro, dei pirati e di Peter Pan. Ancora oggi l’isola é sinonimo di pace, distacco e di quel sano esoterismo a cui ci hanno abituato libri.
Che cos’è un’isola? Alle scuole elementari ne davano una definizione ovvia: “Limitata porzione di terraferma completamente circondata dalle acque”. Esempio: la Sicilia è un’isola, come la Sardegna e Creta, l’Italia invece una penisola, come la Spagna o la Scandinavia. Sono isole le Eolie e le Tremiti, l’Irlanda, Malta, mentre non lo sono Calabria e Yucatan. E l’Australia, l’America, l’Eurasia? No no, quelli sono continenti, troppo grandi per essere isole. E un faraglione, uno scoglio, il picco d’un vulcano che spunta dal fondo dell’oceano, non sono pezzi di mondo circondati dalle acque? No, questi no, sono troppo piccoli! Il concetto di isola quindi non è così scontato, non una cosa tangibile ma un concetto fluttuante, un’idea a metà, l’esito perplesso di una negoziazione continua. Eppure, c’è tanta letteratura sulle isole: l’essere isolano e perciò isolato, la cupa follia dell’essere sempre tra acqua e sole, l’isolitudine…


L’isolitudine non abbandona mai, che tu sia per terra o mare in realtà, è uno status che porti con te come il DNA, e si riconosce non per analisi del sangue, ma degli occhi; il mare negli occhi luccica nonostante la profondità.


Le isole, così come la vita da mare sono da sempre state presenti nella grande letteratura italiana e non, come ad esempio per Ugo Foscolo; per lui infatti, Zante in Grecia, è sinonimo di patria e casa a cui non potrà mai più fare ritorno.
Un’altra isola, forse la più conosciuta tra tutte, é quella “del Tesoro” di Robert Louis Stevenson, uno dei più celebri romanzi per ragazzi di tutti i tempi che racconta una storia di "pirati e tesori" e che ha certamente contribuito in modo significativo all'immaginario popolare su questi argomenti; e come non citare a questo punto, la famosa e quanto immaginaria “isola che non c’è” di Peter Pan, da cui Michael Jackson ha addirittura preso ispirazione per il parco a tema “Neverland”? Un altro isolano famoso della letteratura è certamente Robinson Crusoe, unico sopravvissuto di tutto il suo equipaggio a una tempesta caraibica, che riesce a salvare diversi pezzi di utili attrezzature dal relitto prima che questo venga completamente distrutto e approda su un’isola deserta, sulla quale rimarrà per 28 lunghi anni, 12 dei quali passati in assoluta solitudine.
Potremmo continuare con una lista infinita di isole “famose” (senza parlare mai di reality show ovviamente) anche se in realtà é fantastico pensare che ognuno di noi abbia la sua isola personale, sulla quale approda ogni volta che può e nella quale riesce a ritrovare tutto quello che ha perduto o tutto quello che da tempo stava cercando. La mia la porto nel sangue.

Credo nel lieto fine.

di Giulia Scanu


#overtheblue #overtheblueblog #isolitudine