Pietre contro il malocchio
OCCHIO DI SHIVA
o OCCHIO DI SANTA LUCIA
L'Occhio di Shiva, conosciuto in tutto il mondo con svariati nomi, è considerato un ottimo portafortuna. In Italia è detto Occhio di Santa Lucia, in Sudafrica Moneta di Sirena, in Australia Occhio di Gatto.
L'Occhio di Shiva è il frutto del “lavoro” di una specie marina, un mollusco chiamato Astraea Rugosa; secerne una sostanza che gli permette di costruire la sua casa, la conchiglia, e l'Occhio di Shiva, ovvero “la porta d'ingresso” della sua conchiglia. L'Occhio non è nient'altro che un piccolo opercolo calcareo che serve al mollusco per proteggersi fino alla sua morte, dopodiché si stacca e viene portato dalle correnti. Il mollusco si trova in tutto il Mediterraneo e anche nei mari asiatici. Questo piccolo animaletto viene considerato la rappresentazione del “terzo occhio” della dea Shiva al quale negli anni è stata attribuita una capacità benefica sui flussi energetici che attraversano tutto il nostro corpo. Simbolo di saggezza e conoscenza è l'emblema del movimento e dello sviluppo unitamente alla capacità di proteggerci dalle forze maligne accrescendo le positive. L'Occhio di Shiva o Occhio di Santa Lucia, nella tradizione popolare italiana è uno degli amuleti più usati contro il malocchio. Inoltre si ritiene possa difenderci dalle malattie della vista, di qui l'associazione a Santa Lucia protettrice degli occhi.
Sa Perda de s' Ogu”, usata contro il malocchio, diviene S'ogu de Santa Luxia (l'occhio di Santa Lucia) e la pratica scaramantica viene ripetuta utilizzando l'acqua attinta direttamente da sa picca (l'acquasantiera) e compiendo segni di croce sull'orlo del recipiente. Anche oggi a distanza di molti secoli i riti scaramantici di lontanissima origine sono vivi e vegeti nella cultura sarda. Tra i più noti ed usati ‘oggetti’ scaramantici proprio l’occhio di Santa Lucia, una piccola conchiglia bella e colorata è diventata un potente e ricercato talismano. Questo “occhio benefico”, è stato ritenuto capace di sconfiggere “l’occhio del male” e le forze negative in esso contenute. Sa ‘perda ‘e ocru’, secondo la tradizione, scongiurava il malocchio e l’invidia ed è ancora oggi destinata ad essere indispensabile talismano da portare sempre addosso, soprattutto dei piccoli, sia delle bambine che dei bambini appena nati. E’ una consolidata tradizione della Barbagia fare dono ai neonati, da parte della madrina o del padrino, di un gioiello contenente un occhio di S. Lucia. Si, l'occhio abbinato al gioiello, perché l’arte orafa, da secoli, ha valorizzato ed impreziosito questa stupenda conchiglia portafortuna

di Giulia Scanu